Un Natale di Gioia!

“Un Natale di gioia”
Omelia del Parroco Don Giorgio Mocci

 

Le letture di questa notte vogliono incoraggiarci a riscoprire la LUCE e la SPERANZA del Natale, ci parlano di gioia: una gioia che  si prepara,  si riceve  e che si dona.

La lettura del Profeta Isaia ci annuncia l’arrivo di una grande gioia frutto dell’attesa della nascita di un bambino: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia […] perché un bambino è nato per noi».

Questa attesa gioiosa è un sentimento molto appropriato per il Natale! Anzi dovrebbe essere il sentimento che ci accompagna in tutto l’Avvento. Quasi tutti abbiamo vissuto, se non in prima persona – cioè come genitori – almeno da familiari stretti, l’arrivo di un bambino.

– La gioia dei preparativi;

– la famiglia che fa a gara per dare una mano;

– il papà che fa il conto alla rovescia;

– la madre che già ama il figlio e che non vede l’ora di prenderlo in braccio.

La venuta di Dio in mezzo agli uomini non poteva essere più bella! Questa è la prima indicazione che ci diamo:

LA GIOIA SI PREPARA, il Natale si prepara.

Tante volte ci lamentiamo che a Natale le cose non cambiano, che potrebbero andare meglio e invece vanno peggio, e magari non ci siamo neanche preparati per bene! Ci accontentiamo di andare a Messa perché almeno a Natale bisogna andare! Ma la gioia del Natale è qualcosa che dobbiamo far crescere in noi. Il mese di dicembre, che coincide con il tempo di Avvento, è adatto a questo lavoro.

Dunque ci dovremmo chiedere: Come ci siamo preparati al Natale quest’anno?

Quali impegni verso gli altri abbiamo preso? Quale persona abbiamo fatto felice? A quante persone abbiamo dato una mano? Quante volte abbiamo fatto il conto alla rovescia nelle nostre preghiere chiedendo al Signore di renderci più pazienti, più laboriosi, più fiduciosi? Quante persone abbiamo amato al punto di non vedere l’ora di abbracciare?

Adesso probabilmente cominceremo a fare una velocissima scansione delle nostre opere concludendo di essere non proprio al verde ma forse anche in rosso… e anche che il prete – come al solito – sgrida proprio quelli che sono venuti a Messa!

In realtà, come sempre, quando ci avviciniamo al Signore con cuore sincero, ciò che troviamo oggi non è un rimprovero ma un bambino con le braccia aperte: è proprio lì sotto! In realtà, Gesù è sempre con le braccia aperte, anche in croce!

E allora diciamo con le parole di Mons. Tonino Bello:

«Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre mancanze. Perché, al tuo sguardo, non c’è bancarotta che tenga. Perché, a dispetto delle letture deficitarie delle nostre contabilità, non ci fai disperare. Anzi, ci metti nell’anima un così vivo desiderio di recupero, che già vediamo il nuovo anno come spazio della Speranza e tempo propizio per sanare i nostri errori».

È finita una partita ma il campionato è lungo, c’è ancora tempo per recuperare e tanta voglia di farlo! Quest’anno, Signore ti vogliamo cercare di più, vogliamo avere più fiducia in te, vogliamo vivere e amare come te, vogliamo vincere il nostro nervosismo pronto a riversarsi sugli altri, specialmente quelli che amiamo, vogliamo smettere di dire a tutti che siamo stanchi, perché siamo appagati dalla tua benedizione e perché tutto il lavoro che facciamo lo abbiamo fatto nel tuo nome.

Allora, siamo ancora in tempo per accogliere questo bambino ed essere accolti da lui! Sì, il Natale è ancora valido, siamo nei tempi regolamentari. Gesù ha scelto di essere atteso come un bambino, anche perché con la sua venuta scombina tutto! Nella profezia di Isaia, nella prima lettura, si dice, infatti, che:

– porterà gli uomini dalle tenebre alla luce;

– porterà una gioia incontenibile;

– eliminerà ogni litigio e ogni guerra;

– sarà per tutti Padre per sempre.

Visto che non abbiamo portato molti doni li chiediamo noi a lui:

LA GIOIA SI RICEVE!

Signore portaci la luce: aiutaci ad agire con coscienza, aiutaci a trovare la cosa giusta da fare, donaci le parole giuste per ogni situazione. Donaci la speranza che faccia luce contro ogni nostra negatività.

Signore portaci una gioia incontenibile: se non incontenibile, almeno la serenità di affrontare con ottimismo il domani, di non piegarci di fronte alle difficoltà, di ricordarci di pregarti spesso perché, avendoti spesso nella mente, possiamo portarti nel cuore e rendere più liete le nostre giornate.

Signore elimina ogni litigio e ogni guerra: nella nostra vita e nelle nostre famiglie. Ricordaci spesso che offendersi per gli sgarbi ricevuti non porta a costruire nulla, che l’unità si costruisce passando per la via del perdono. Aiutaci ad essere meno litigiosi e a pensar bene degli altri invece che incolparli, processarli e condannarli prima di averli fatti parlare.

Signore sii per noi Padre per sempre: che ci lascia liberi di sbagliare aspettando il nostro ritorno a braccia aperte. Sii tu il nostro custode, proteggici dal male e dai nemici. Sii la nostra unica ed eterna sicurezza.

Questo Natale è tutto speciale. Perché è il Natale preparato da un intero anno della misericordia!

LA GIOIA SI DONA!

Abbiamo sentito nel Vangelo come per Maria, Giuseppe e Gesù non ci fosse posto nell’alloggio. Per l’uomo dalle braccia spalancate sono state chiuse le porte. E come poter biasimare i locandieri, visto che anche noi ogni giorno ci troviamo nella stessa situazione ai semafori o nei parcheggi dei supermercati? Coloro che ci chiedono aiuto sono troppo insistenti! Non si può aiutare tutti!

Ma lo si può fare con cortesia, lo si può fare almeno una volta, lo si può fare un po’ più spesso. Si può tentare di leggere nel cuore della persona che ci chiede aiuto la sua storia nascosta. Si deve almeno provare, ci dobbiamo almeno pensare.

Questo Natale più degli altri anni ci chiede di aprire le porte della nostra misericordia agli altri. Di uscire dai nostri soliti atteggiamenti di chiusura. Non ci chiudiamo solo con gli estranei, tante volte anche con i vicini! Invece di donare gioia doniamo lamentazione. «Io cambierò il vostro pianto in gioia» ci dice il Signore. Sforziamoci di ascoltare di più il prossimo non pensando di avere ragione in partenza. Ricordiamoci il giorno del nostro battesimo! Il sacerdote, impersonando Gesù, in quel momento unico e sacro, ci disse: «Effatà – Apriti!», toccando le nostre orecchie e le nostre labbra, e mormorando: «Il Signore che ha fatto udire i sordi e parlare i muti ti conceda di poter presto ascoltare la sua Parola e testimoniare il suo Vangelo».

E, infine, ma non ultimo per importanza, sforziamoci di aprire le porte della nostra misericordia verso noi stessi. Sentendoci per una volta amati da Dio, perdonati, per il semplice fatto di essere suoi figli! Non fa nulla se non siamo riusciti a prepararci bene, siamo pronti per ricominciare. Non fa nulla se vorremmo fare le cose bene e poi ci ritroviamo sempre a dover recuperare gli errori fatti, il Signore ha fiducia in noi! E sa che vogliamo e possiamo fare del nostro meglio. Saremo così contenti della fiducia che ci viene accordata che da questo Natale saremo in grado di:

– PREPARARE LA GIOIA;

– RICEVERE LA GIOIA;

– DONARE LA GIOIA.


Buon Natale a tutti!
E sarà tanto più bello quanto più sapremo aprirci gli uni verso gli altri!

Don Giorgio Mocci